Vincitori del XIII Gran Premio Città di Savona L'arte conosce il visibile e intuisce l'invisibile |
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Mercoledì 06 Aprile 2016 12:23 |
Abbiamo il piacere di comunicare che la Giuria Internazionale formata da
Valeria Mendrigo Gomez, ex-docente dell’Università di Madrid Guanella Soroyan Hazan, ex-docente dell’Università di Berkeley Erika von Olbrenstein, ex-docente della Freie Universität di Berlino Robert Holmette, ex-docente dell’Università di Losanna Peter Jamestown, ex-docente dell’Università di Cambridge
ha decretato i vincitori del XIII Gran Premio Città di Savona.
Primo Premio Guglielmo Meltzeid Secondo Premio Pietro Daresta Terzo Premio Federico Piantini
A loro vanno i nostri complimenti per le opere presentate ed il brillante risultato ottenuto Ricordiamo al primo classificato di farci pervenire almeno una cinquantina di foto in alta definizione per allestire il video Al secondo di inviarci biografia, curriculum artistico, critiche, echi di stampa, eventuali video e le foto di buona qualità che desidera pubblicare Al terzo di fornirci l’indirizzo cui inviare il volume vinto.
Ai vincitori e a tutti i partecipanti vanno la nostra stima e la più viva considerazione Aldo Maria Pero Presidente
Licinia Visconti Art Director
Guglielmo Meltzeid – Con la luce negli occhi La Giuria ha ritenuto meritevole del massimo riconoscimento la tela di Guglielmo Meltzeid perché essa si inserisce in un contesto, in una fase di passaggio, tra la fotografia e la poesia figurativa. Infatti la bellissima fanciulla raffigurata, emana una intima ed intensa luminosità che la circonfonde alternando in maniera seducente le luci e le ombre, segnando in questo il di più realizzabile dalla pittura rispetto alla riproduzione tecnica. Pietro Daresta – Cenere. Orizzonte breve La Giuria ha apprezzato questa prova che si inserisce in un contesto di astrattismo espressionistico il cui titolo è una precisa chiave di lettura. Campeggia in primo piano un personaggio anonimo colto di spalle, ed egli sembra osservare dall’alto un mondo di cenere reso con drammatica intensità evocativa. Uno dei giurati ha affermato che la scena gli ricordava un post-Hiroshima, una desolazione totale Federico Piantini – Perplessità La Giuria ha osservato che il quadro, accuratamente eseguito ad onta dell’apparente disordine e posto in una dimensione stilistica ispirata al neo-espressionismo, ha un valore non solo soggettivo ma aperto ad istanze d’ordine sociale. La perplessità, rappresentata con grande intensità sul volto in primo piano, è infatti comune alla moltitudine di anonime persone coinvolte dallo stesso sentimento
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Ultimo aggiornamento Giovedì 05 Gennaio 2017 10:14 |
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